Patata Turchesa: eccellenza d’Abruzzo
Raccontava nonno Andrea che la sera, intorno al fuoco, si mangiavano in allegria le patate cotte “sotto al coppo” una delle più antiche ricette della tradizione contadina abruzzese.
Patate dalla buccia color viola, spaccate a metà e arrostite sotto la brace, protette, per quanto possibile, dal “coppo” una sorta di teglia capovolta a mo’ di coperchio che le preservava dal contatto con la cenere. E quando si portavano alla bocca, il profumo della patata Turchesa, la sua crosticina arrostita, la buccia delicata mista alla cenere e al fumo del camino ricordavano storie e profumi che venivano dalla terra.
La patata Turchesa o patata dalla buccia viola e pasta bianchissima è stata per decenni la coltivazione di tubero più diffusa nell’areale del Parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga. Riposta al fresco nelle cantine costituiva la principale fonte di sostentamento per l’inverno insieme ai fagioli.
Poi con l’abbandono delle terre, l’avvento di varietà più produttive, il monopolio sementiero dell’industria la coltura della patata Turchesa è andata via via scemando e, come i nostri nonni, rischiava di restare solo un ricordo per coloro che sono venuti dopo.
L’iniziativa del Parco e la buona volontà degli Agricoltori Custodi ha riportato sulle terre e sulle tavole un prodotto d’eccellenza della tradizione contadina abruzzese salvando dall’oblio un tubero dalle caratteristiche organolettiche uniche. Le sue caratteristiche nutrizionali evidenziano una elevata presenza di antiossidanti presenti soprattutto nella buccia per cui se ne consiglia la cottura senza sbucciarla al vapore o arrosto senza bollirla.
La scheda della patata Turchesa sul nostro sito.
La Patata Turchesa è stata inserita nell’elenco del Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione lazio ed Abruzzo.