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La rete degli Agricoltori Custodi

La rete degli Agricoltori Custodi

L’azienda biologica le Prata è “Agricoltore Custode del Parco”

La costituzione di una rete di Agricoltori Custodi da parte del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è una iniziativa finalizzata a salvaguardare antiche varietà cerealicole, orticole e leguminose, coltivate da sempre nel territorio del Parco, man mano abbandonate a favore di specie più appetibili per le grandi produzioni intensive.

Grazie agli Agricoltori che si sono impegnati a custodire le varietà a rischio di estinzione oggi sopravvivono nell’areale del Parco il grano Solina, la Patata Turchesa, il fagiolo gialletto, il fagiolo monachella, il fagiolo “Tondino abruzzese”, i ceci pizzuti di Capitignano, la pastinaca e tante altre varietà che rappresentano un punto di eccellenza nel territorio per la conservazione, informazione e divulgazione delle specie autoctone.

Attraverso le pratiche agronomiche praticate gli “Agricoltori Custodi” intendono porre un argine alla rapida estinzione della diversità genetica della vegetazione e della fauna locale che, negli anni, sta comportando gravi danni ambientali mettendo a rischio la biodiversità. Ancorpiù quegli Agricoltori Custodi – come l’Azienda agricola Le Prata – che hanno deciso di moltiplicare gli effetti positivi di tale recupero genetico, valorizzando le coltivazioni con l’uso esclusivo di tecniche di coltivazione proprie dell’agricoltura biologica. 

Facendo seguito alle iniziative del Parco, la stessa regione Abruzzo ha riconosciuto con propria legge il ruolo dell’agricoltore “come custode dell’ambiente e del territorio”.

A tal fine l’Agricoltore Custode di biodiversità si impegna a:

  • salvaguardare un sistema produttivo sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico
  • a conservare e trasmettere le tradizioni agricole locali
  • a valorizzare le tipicità locali
  • a curare e proteggere il territorio dagli effetti dannosi dell’abbandono delle attività agricole in genere